Sandra Vincenzi
19 Settembre 2016
Ci sono gesti ed azioni che strappano il giorno successivo al procedere inesorabile dei momenti; ci sono gesti ed azioni che sollevano il faticare quotidiano e rinnovano la motivazione di progetti ed esperienze; e ci sono parole che trasformano la quotidianità vissuta di corsa, in una corsa di solidarietà, dove tutti vincono, anche quelli che solitamente per deficit ed handicap dovrebbero essere svantaggiati.
Sono i giorni delle Paralimpiadi che ci hanno regalato risultati inaspettati: record di prestazioni migliori delle stesse Olimpiadi; atleti che piangono e ci ricordano la loro storia, quasi un monito su quanto la disabilità possa in qualsiasi momento diventare parte della vita di ognuno, inaspettatamente, e nello stesso tempo quanto la volontà e la motivazione possano operare su una vita che non “scarta” nessuno, nella quale gli obiettivi, i sogni, e le vittorie sono a disposizione di tutti.
Anche per gli sciatori “speciali” del CO.S.MI.D. e quelli della Polisportiva Vobarno, settembre è il mese della ripresa: si riprogetta e si organizza di nuovo, in previsione di un nuovo anno di attività sciistica e di divertimento.
Ogni buon progetto, di anno in anno, deve regalare a quello precedente, un motivo in più per accadere: le soddisfazioni e le motivazioni di anno in anno devono poter rinnovarsi, perché non resti solo la fatica.
Da tre anni ormai, il progetto “Sciare sul territorio” del CO.S.MI.D. con la Polisportiva Vobarno, arruola giovani sciatori disabili – la maggior parte Valsabbini – e non, e regala a tutti (atleti, dirigenti e genitori) emozioni, traguardi, sperimentando tutti insieme.
Questa quarta annualità si apre però all’insegna di nuovi motivi per continuare l’impegno: in agosto la Comunità Montana della Vallesabbia ha dato un contributo economico al progetto e di questo ne siamo molto felici. Perché, oltre ad essere un gesto di apprezzamento e di volontà per sostenere l’esperienza, vuol dire tanto per i genitori degli atleti speciali. Quando nasce un figlio disabile, la famiglia automaticamente cambia categoria di appartenenza per chiunque la frequenti: dalla famiglia valsabbina alla famiglia speciale, con bisogni speciali perché la normalità per queste famiglia è diversa da quella delle altre. ASL, INPS, Ospedali, Specialisti, Servizi sociali, tutto concorre, nell’aiuto, a connotare queste famiglie nella categoria handicap. Con questo riconoscimento la Comunità Montana della Vallesabbia è come se avesse ridato a queste famiglie lo status di Valsabbine, prima di tutto, poi restano le solite lotte quotidiane, ma con una aiuto in più, una marcia in più.
A fine stagione sciistica un altro aiuto economico è arrivato dalla Valsir: sensibili al progetto, tramite la Polisportiva Vobarno che ci ha aiutato a farci conoscere, hanno risposto con un aiuto importante. E che un’azienda del territorio sostenga progetti delle famiglie dello stesso, è veramente una marcia in più. Se un territorio non può fare eccezione alla presenza di bambini disabili (che nascono o lo diventano ovunque), tuttavia la differenza fra territori può farla la solidarietà verso queste famiglie e questi bambini.
Grazie Comunità Montana della Vallesabbia e grazie Valsir! Si riparte con due marcie in più.