Marilena è la terapista di molti atleti di Sportmid ASD Onlus, ma non solo: è lei che da quarant’anni porta lo sci a misura di qualsiasi disabilità, ad Asiago, con i maestri specializzati dello Spavteam. Ad Asiago si “coltivano” sciatori in erba: con le settimane bianche iniziano a sciare, per poi spostarsi vicino a casa. E’ quello che è successo ai nostri atleti sciatori e questo succede a tantissimi altri che vengono da Associazioni di tutt’Italia e anche dall’estero per imparare a sciare. Marilena utilizza lo sci come completamento alla riabilitazione, e noi di Sportmid siamo la prova che funziona davvero!
Era scontato e importante per noi di Sportmid sentirla in questo momento di emergenza e chiederle dei consigli su come passare la quotidianità domestica: il suo punto di vista da terapista per noi genitori è sempre stato il punteruolo e il porto nel quale trovare le risposte e gli strumenti giusti per far crescere i nostri figli. Pensiamo, tuttavia, che i suoi consigli vadano bene per qualsiasi bambino/a e ragazzo/a. Vi riportiamo così il contenuto e l’enfasi di una telefonata avuta con lei.
Marilena sta bene e vi saluta tutti. Alla mia richiesta di consigli precisa da subito che: “Cosa fare in questo momento, cambia da persona a persona, e per questo se qualcuno avesse bisogno di qualcosa mi chiami pure, come hanno già fatto un sacco di famiglie!”
Poi Marilena cambia registro e dall’individuale passa al generale: “La cosa importante è far fare ai nostri bambini qualcosa che piace. Chi ha un giardino che vada fuori a fare buche: date in mano un badile e via fuori a fare buche. Almeno siete fuori e al sole. Perché la cosa più pesate è la noia: noi possiamo leggere un libro, guardare la tele visione, ma per i nostri ragazzini è molto difficile trovare modi per non morire di inedia. L’importante è metterli fuori a fare buche, non tanto per farsi aiutare a fare il giardino, perché diventa pesante per tutti quanti: “stai attento qua e là” se invece dici “fai un buco grande e poi ci metteremo dentro una pianta”, va bene! Dai un badile o una paletta. Poi i bambini si adattano, basta che gli fai fare una cosa che piace e lo fanno anche col cucchiaio.
State fuori all’aria aperta perché sicuramente il sole male non gli fa, se poi il giardino è privato non c’è contatto con nessuno.
L’altra cosa è riuscire ad occupare un po’ di tempo nella giornata. Chi deve stare in casa che spalanchi le finestre ogni ora in modo da cambiare l’aria, perché molto spesso l’aria dentro casa è molto peggio di quella fuori. Poi adesso che non girano le automobili abbiamo l’aria sicuramente migliore di quella di altre volte.
Cucinare poco, perché l’unica cosa che insegniamo, soprattutto ai nostri ragazzini Down è quella di mangiare, mangiare, mangiare! Si cucina, si esperimenta: invece di metterci mezz’ora a fare un piatto di pasta ci metterò un’ora e mezza, così faccio fare. “Allora per prima cosa mettiamo l’acqua nella pentola. Se la pentola è troppo pesante allora butta via l’acqua, mettila sul fornello e adesso prendi una brocca e mettiamo dentro l’acqua. Vedi che così diventa più leggera?” in modo che così andiamo avanti nell’autonomia in casa. Puntare soprattutto su quello. Perché poi saranno autonomie che ci si ritrova e fanno comodo. Altre autonomie: la doccia completamente da soli. Perché a volte i genitori mi dicono che fanno la doccia da soli, e poi però gli lavano i capelli: “Se i capelli non se li sa gestire da solo glieli tagli corti corti, in modo che impara a gestirseli corti e poi man mano che si allungano imparerà a gestirseli lunghi”. Se l’autonomia è sempre quella che un pezzo lo devo fare io, non arriviamo a nessuna autonomia.
Tenere bene presente per tutti che non possono andare in palestra, non possono far questo e quello, ma strisciare sul pavimento di casa si può sempre. Noi sappiamo che lo striscio è importante per mantenere la schiena diritta, anche nei più grandi. Marilena ribadisce tuonando:” Anche se uno è grande!”. Marilena mi ricorda l’efficacia dello striscio non solo per la schiena, ma anche per lo sviluppo del linguaggio: tutti i suoi bambini hanno attraversato lo stadio dello striscio, ma non per pochi metri al giorno: 400 metri al giorno, suddivisi in più momenti della giornata, mai a stomaco pieno, piedi scalzi, ginocchiere all’occorrenza, e su pavimento scivoloso – no su tappeti o moquette (per spiegarlo a chi non l’avesse mai fatto).
Marilena conclude con: “Salutameli tutti e baci!”.
E allora forza e coraggio a tutti!
Sandra Vincenzi